Rito Ambrosiano Antico

Vieni a trovarciRiflessioni sulla Liturgia

Seguici sui social media

Orari S. Messe


Tutte le domeniche o feste di precetto salvo diversa comunicazione alle ore 8.15 (letta) e 9.45 (cantata).


L' Arcivescovo di Milano, Cardinal Carlo Maria Martini, aveva autorizzato la celebrazione della Santa Messa in Rito Ambrosiano Antico nel 1984, decreto confermato dai suoi successori. La concessione è confermata da S.E. R. mons. Mario Delpini, Arcivescovo.

Immagine di una donna all'altare della chiesa e del prete che le mette la ostia in bocca
immagine del prete e sacerdoti inchinati all'altare
Immagine del prete che celebra la messa nella chiesa
Immagine del prete che celebra la messa all'altare

Tempo Liturgico Ambrosiano

Il Tempo di Avvento è composto di sei settimane, la prima domenica è fissata dopo la festa di S. Martino (11 novembre).

A partire dal 17 dicembre (o dal 18 se il 17 cade in domenica) fino al 23 dicembre incluso, è costituito dalle "ferie prenatalizie de Exceptato".

Le Domeniche
Nella successione delle domeniche la liturgia d'Avvento rinnova l'aspirazione di Israele e dell'intero creato alla salvezza.

L'itinerario delle prime cinque domeniche è evidenziato dalla titolatura di ciascuna di esse, cui corrisponde la scelta delle letture nei tre anni: La venuta del Signore (il Vangelo tratta della seconda venuta di Gesù nella gloria).I figli del Regno (il Vangelo tratta dell'invito alla conversione che Giovanni Battista rivolge ai propri discepoli per essere pronti alla venuta del Messia).

Le profezie adempiute (il Vangelo tratta dell'adempimento delle antiche profezie in Gesù) L'ingresso del Messia (il Vangelo tratta dell'ingresso gioioso di Gesù a Gerusalemme).Il Precursore (il Vangelo tratta di Giovanni e della sua testimonianza che Gesù è il Messia).

L'itinerario liturgico delle prime cinque domeniche sfocia nella celebrazione della venuta del Verbo nel grembo della Vergine Maria, mistero cui è dedicata la VI domenica di Avvento, che la tradizione ambrosiana denomina "Domenica dell'Incarnazione". In essa è celebrata, con una prospettiva marcatamente cristologica, la Divina Maternità della Vergine Maria.

Nel caso in cui questa domenica cada il 17 dicembre, la domenica successiva, il 24 dicembre, si qualifica come domenica Prenatalizia, in cui, come Vangelo, viene proclamata la "genealogia di Gesù Gristo, figlio di Davide".

La Commemorazione dell'annuncio a S. Giuseppe (il 16 dicembre)
Il 16 dicembre, giorno che precede la I feria prenatalizia, è stata fissata la Commemorazione dell'annuncio a s. Giuseppe, da farsi con speciali letture bibliche.

Si riprende, in una forma che non va a rimettere in discussione la più recente acquisizione della solennità del 19 marzo, la felice intuizione di san Carlo Borromeo di collocare la festa di san Giuseppe a metà dicembre come preludio alle feste natalizie.

Le Ferie prenatalizie de Exceptato (dal 17 al 23 dicembre).
Hanno anch'esse la struttura delle Ferie (due letture veterotestamentarie prima del Vangelo), ma propongono una catechesi nella quale, unitamente al tema cristologico della discendenza davidica, vengono presentate figure tipologiche di significato mariano e con implicazioni di carattere ecclesiologico.

Il Vangelo secondo Luca espone lo svolgersi delle vicende che precedettero e prepararono l'evento salvifico, che la Chiesa si appresta a celebrare.

Tra il Ciclo natalizio e quello di Pasqua vi sano due Tempi di collegamento. L'uno che armonizza ancora con l'antecedente e che ne e come l'eco prolungata; l'altro che pone la naturale impostazione del seguente e ne modella l'aspetto. Il primo è detto: Tempo dopo l'Epifania, il secondo: Tempo: Settuagesima o Prequaresimale.

Tempo dopo l'Epifania consta di sei Domeniche, delle quali alcune si omettono, quando la data della Pasqua porta la Settuagesima più vicina all'Epifania. Le parti mobili di queste Domeniche talora si ripetono, come avviene nelle Domeniche dopo Pentecoste. Anzi negli antichi Sacramentari ambrosiani non sono registrate dopo l'Epifania che due o tre Messe, le quali evidentemente dovevano ripetersi quando il periodo era più lungo, o alternarsi con quelle di dopo Pentecoste, come si fa ancora nel Rito romano.

Si deve notare inoltre che oggi, qualunque sia il numero di tali Domeniche, noi per quella antecedente alla Settuagesima diciamo sempre la Messa della VI Domenica.La Liturgia delle sei Domeniche dopo l'Epifania si svolge più insistentemente su questi quattro punti:a) il ricordo dei Misteri teste celebrati;b) l'abbondanza dei doni che II Signore ci riserba;c) la fiducia Illimitata che deve aversi in Cristo provvido e salvatore;il) l'osservanza fedele dei divini Insegnamenti ed esempi, essi sono la via diretta al conseguimento dei salvifici doni.

In questo Tempo la Chiesa si preoccupa di assicurarsi I frutti della celebrata Incarnazione e disporci e quelli della Redenzione pasquale, che sarà commemorata del prossimo Ciclo. Tale duplice scopo e chiaramente rivelato nel Prefazio della III Domenica, dove si dice che il presente è tempo contrassegnato dalla commemorazione di divine opere e dispensazioni a noi salutari, dalla rinnovata letizia per il ricordo del passato gaudio natalizio e la partecipazione al bene spirituale ricevuto in dona da Dio nel precedente tempo liturgico.

In questo Tempo dopo l'Epifania si commemorano i miracoli di Gesù riferiti nei Vangeli domenicali. E' un Tempo prettamente fanale; nessuna restrizione quindi di quei segni coi quali la Liturgia manifesta la sua gioia. Tuttavia, si direbbe questo un Tempo di vita ordinaria e fattiva, non contrassegnato da grandi Solennità solo rotto da quella della Presentazione di Gesù al Tempio e Purificazione di Maria, che può però cadere anche nel Tempo di Settuagesima ed ha l'aria di essere il preludio primo della Passione.ll colore è il verde. quello che si usa nel Tempi comuni di collegamento: colore che si direbbe un bianco mitigato, che più che di gioia, parla di speranza, e presagisce un frutto per l'avvenire. 

Anticamente a Milano, come in Oriente, non si digiunava i Sabati e le Domeniche di Quaresima per questo motivo si decise di completare i quaranta giorni di digiuno quaresimale anticipando di due settimane, cioè nella Quinquagesima e nella Sessagesima.

Oggi nelle Messe ambrosiane di queste due Domeniche si accenna ripetutamente al digiuno espressamente iniziato dalla Sessagesima. Ma poiché l'Orazione (sopra la Sindone), che accenna al digiuno è la stessa nell'Ufficiatura in Capite Quadragesimae (Prima Domenica di Quaresima), essa lascia evidentemente apparire che questo anticipo di digiuno è avvenuto in un secondo tempo. In alcuni luoghi d'Oriente venne tralasciato il digiuno quaresimale del giovedì con la conseguenza dell'anticipo ad una terza settimana: la Settuagesima.

Quest'ultima non entrò nei Rito ambrosiano se non dopo la Sessagesima e la Quinquagesima, come appare da un antico Capitolare ambrosiano e vi entrò in seguito all'assetto dato da S. Gregorio al Tempo Prequaresimale nel Rito romano. La prova di questa aggiunta sta nell'assenza di cenni al digiuno.Questo Tempo che inizia il Ciclo avente per centro la Pasqua è ben definito, il suo aspetto mistico è spiegato da S. Carlo Borromeo in queste parole della Pastorale del 1 febbraio 1574: "Affinché i fedeli intendano il motivo della venuta di Gesù sulla terra e della sua morte e passione, (la Chiesa santa) celebra la Settuagesima: nella quale ci rappresenta la caduta nel peccato del nostro padre Adamo e di tutta la sua posterità... e il miserabile stato del genere umano dopo la sua caduta nel peccato... (la Chiesa) invita i fedeli a compunzione e alle lacrime, si veste di vesti lugubri e abbandona le melodie gioiose; legge nei divini Uffici la Sacra Genesi, nella quale è descritta la caduta dell'uomo; né senza mistero ci propone questo momento liturgico denominandolo Settuagesima.

Sì, per lo stato di peccato, nella quale si ritrovava tutto II genere umano, fu figurata in quei settanta anni che i Giudei per i loro peccati furono schiavi a Babilonia.Il Tempo Prequaresimale si distingue nettamente da quello della Quaresima. Per il carattere penitenziale adotta il colore liturgico morello (un viola scuro, nerastro) ma non sopprime il Gloria excelsis né Te Deum né l'alleluja, neppure interdice il suono dell'organo. 

Il Tempo di Quaresima è strettamente penitenziale. Sospesi ogni Festa dei santi ad eccezione delle due di S. Giuseppe e dell'Annunciata ma neppure esse esenti dal digiuno. Per tutto questo sacro Tempo sono coperte le pale degli Altari e gli ornamenti degli amboni da un tetro velarlo; sono soppressi dall'Ufficiatura il Gloria in excelsis - Te Deum - Hallelujah; tace l'organo pure nelle due Feste di S. Giuseppe e dell'Annunciata; interdetti fuori di queste due Festività, ogni esposizione di reliquie di Santi ed uso di fiori.

Sospesa pure la Benedizione solenne delle nozze.Nelle Domeniche si usa il colore morello, nelle Ferie il nero segno di profonda mestizia. Il color rosso che si usa nella Settimana Santa ma non deve essere interpretato come un colore festoso ma penitenziale, in occasione dell'eccezionali grandezza del Misteri che si celebrano assume tinte più vivide.

Durante la Quaresima siamo invitati a considerare tre cose: i nostri peccati, che ci sono stati causa di morte spirituale ecco iI perché del nero;- la penitenza che può riscattarci e risollevarci dal nostro stato di caduti, questo è il significato del morello: la Passioni e la Morte di Gesù per la quale siamo redenti. Il colore rosso dice tutta la vivezza dell'amore col quale Cristo offrì il suo preziosissimo Sangue per noi.

Di queste tre considerazioni due sono rappresentate nell'esercizio delle prime cinque Settimane; la terza e la sesta nella quale, partecipando vivamente alla Passione di Gesù, moriamo misticamente con lui, per risorgere con lui nel mattino radioso di Pasqua.


Contatta la comunità

Vieni a trovarci

Chiesa di Santa Maria della Consolazione
Largo Cairoli, 1 
20121 
Milano


Scarica la app

E' in arrivo una app per pregare!

Costanza, la sviluppatrice di questo sito, sta creando una app per pregare, con letture, audio e molto altro. Lascia la tua mail per rimanere informato!

Screenshot della app che Costanza pubblichera'. Si vedono tasti con le preghiere te deum, atto di speranza, o mio amato e buon gesu'Screenshot della app che Costanza pubblichera'. Si vedono vangelo del giorno, scoprire nuove chiese e pregare come opzioniScreenshot della app che Costanza pubblichera'. Si vede la chiesa di Santa Maria della Consolazione
Facciato all'esterno di santa maria della consolazione a milano
interno di Santa Maria della consolazione a milano
processione di Santa Maria della Consolazione
interno di Santa Maria della consolazione durante la messa
interno di Santa Maria della consolazione durante la messa
interno di Santa Maria della consolazione durante la messa

Clicca sull'icona per unirti al nostro canale Telegram

Seguici sui social media