IX Domenica dopo Pentecoste

La forza della grazia divina

Di Domenica in Domenica, la Chiesa di Dio diventa perfetta. Gli eletti, ovunque dispersi, nel regno del male, lentamente si raccolgono in quello del bene.

Ma questo svincolarsi da tutti i nemici è assai doloroso e difficile. Perciò, la Liturgia, che riflette questa lotta terribile, accanto alla pagina di gioia pone spesso quella del dolore. Tuttavia, con la potentissima Grazia di Dio, che interviene con strepitosi miracoli (Lez., Ep., Vang.). Questi doni di vita interiore, ben più preziosi di quelli esteriori, rinnovano la fede di tutti nell'Autore di ogni vittoria.

Letture: Geremia 15, 15-20 
Lettera di San Paolo ai Romani 6, 19-23

Vangelo secondo Luca, 5, 1-11

Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2 vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5 Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6 Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7 Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8 Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9 Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

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