Chiudendosi l'Ottava, par quasi che il regno di luce, da Gesù inaugurato, raggiunga e incontri, nella sua rapida espansione, gli estremi confini del regno delle tenebre. Nella liturgia d'oggi si leggono espressioni d'amore pel mistero natalizio (Epist., Vang., Postevang., Confr.), ed espressioni d'orrore per la tirannica idolatria di Satana (Ingr., Lez., Salmello, Offert.). Tra queste due visioni s'inserisce, oggi, come un germe della futura passione, il primo spargimento di Sangue, col quale Gesù volle dimostrare la sua perfetta ubbidienza e santità (Vang., Prefaz.). La Festività termina nell'incantevole sfondo natalizio, ove si contempla Gesù Bambino nella gloria di Maria, che, essendo la Madre di Dio, è il sacro ambiente, in cui si adagiano i grandi Misteri della Redenzione (Trans.).
Letture: Geremia 51, 47-48; 58
S. Paolo ai Filippesi: 3, 1-8
Vangelo secondo Luca 2, 21-22
21 Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.
22 Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore.