VIII Domenica dopo Pentecoste

Alla ricerca dei dispersi

Oggi è la giornata dei poveri fuggitivi. La misericordia di Gesù e della Chiesa non solo accoglie gli umili, ma va anche in traccia delle pecorelle smarrite. Fuori dell'ovile c'è fuga e terrore; ma il buon Dio ha desiderio di pace (Ingr.), perdona ed aspetta (Lez.). Tutta la Chiesa si preoccupa dei suoi «famigliari di fede» (Ep.). Perché Gesù è venuto apposta per loro, che sono in Paradiso, in gioia degli Angeli (Vang.).

Letture: Isaia 30, 15-18 - Lettera di S. Paolo ai Galati 6, 7-10

Vangelo secondo Luca 15, 1-10

1 Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2 I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». 3 Allora egli disse loro questa parabola:

4 «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? 5 Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, 6 va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. 7 Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.

8 O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? 9 E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 10 Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

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