II Domenica dopo Pasqua

La Grande conquista

La meravigliosa Liturgia che Domenica scorsa ci descrisse, in San Pietro e negli Apostoli, i granitici fondamenti della Chiesa; oggi ci parla, in San Paolo e in tutti i convertiti, delle sue grandi conquiste. In sé stessa la Chiesa è perfetta; ma i suoi "eletti" sono ovunque dispersi, nello spazio e nel tempo. Paolo è strumento e figura di questo universale ritorno. (Ingr., Vers., Sam., Ep.). Egli è il cattolico Giovanni Battista, mandato non più agli Ebrei, ma a tutte le genti. Perciò, risuonano bellissime sulle labbra del precursore di Gesù: "Ecco l'agnello di Dio... Io non lo sapevo... E io ho visto... E ho fatto testimonianza che è costui il Figlio di Dio!". (Vang.). Anche oggi, perciò, non meno che la scorsa Domenica, grande è la gioia pasquale del ritorno (Postevang., Off., Prest.). Perché Gesù, che è sempre con la Chiesa, prega per la salvezza di tutti gli eletti (Confrat.).

Letture: Atti degli Apostoli 9, 19-31

San Paolo ai Filippesi 3, 17-21

Vangelo secondo Giovanni 1, 29-34

29 Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! 30 Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. 31 Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele». 32 Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. 34 E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».

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