III Domenica dopo Pentecoste

Carità di Salvezza

Per salvare bisogna compatire; non condannare. Così ha fatto Gesù: così farà la sua Chiesa, che lo segue suo Pastore (Lez.). Tutti i redenti devono redimere, tutti i salvati devono salvare. è redenzione fraterna per amor di Colui, che è morto per tutti (Ep.). E lo stesso Gesù, Redentore e Maestro, ne sarà la misura ed il modo. Dobbiamo usare verso i fratelli la Redenzione che a noi stessi abbisogna. E chi può dire di non averne bisogno? (Vang.).

Letture: Geremia 17, 5-21    San Paolo ai Romani 14, 9-18

Vangelo secondo Luca 6, 36 - 42

36 Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. 37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; 38 date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio». 39 Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? 40 Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. 41 Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? 42 Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.

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